Una volontaria assenza di ragione – A voluntary lapse of reason

Una volontaria assenza di ragione

Νῦν χρῆ μεθύσθην, godere della vita, di ogni prezioso attimo di cui è composta la nostra esistenza, perché a volte si ha un irrefrenabile bisogno di una volontaria assenza di ragione, della perdita dell’ordinaria coscienza dell’essere. Ognuno ha i suoi motivi, ognuno ha i suoi propri metodi, per raggiungere quello stato momentaneo d’alterazione che è necessario all’esistenza umana forse più dell’aria che respiriamo …

I cancelli si sono aperti lasciando precipitare un fiume in piena, carico di tutto quello che ho sempre cercato, nel mare della pura tranquillità lunare, in cui tutto quello che avevo bisogno di trovare è arrivato intensamente, dolcemente, consapevolmente, mortalmente … Senza più inutili paure, senza più inutili domande …
Tutto si fonde, tutto si mischia, tutto è chiaro più che mai: adesso, finalmente, dopo non so più quante ore e quanti anni, ho oltrepassato le Porte della Percezione ancora una volta …

A voluntary lapse of reason

Νῦν χρῆ μεθύσθην, enjoy the life, enjoy every precious moment of this existence, ’cause sometime we need a voluntary lapse of reason, we need to loose the ordinary knowledge of the being. Everyone has his motivations, everyone has his own methods, to reach that momentary state of alteration that maybe the human existence needs more than the air we breath …

The gates opened letting fall a swollen river, loaded with all I was ever looking for, into the sea of the pure lunar tranquillity, where everything I needed to find came intensely, sweetly, consciously, deadly … Without useless fears, without useless questions …
Everything is melting, everything is mixing, everything is clear more than ever: now, finally, I don’t know after how many hours and how many years, I overreached the Doors of Perception once again …

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