Ομόνοια

Ομόνοια

Ομόνοια (Omonia) è l’esatto opposto dell’Acropoli. Ακρόπολη in Greco significa città alta: è l’antico, splendente, sacro e amato centro Ateniese; Ομόνοια è la “down town”, letteralmente la città bassa: il nuovo, sporco, malfamato e temuto centro della capitale greca.
Se passate un po’ di giorni ad Atene la gente vi dirà:”Andate sull’Acropoli, è magnifica!” ma poi gli stessi aggiungeranno:”Attenti, tenetevi ben lontani da Ομόνοια, è pericolosa!” … Tutti però prima o poi, oltre a visitare il Partenone, dovranno passare per Ομόνοια: è inevitabile.
Ad Ομόνοια c’è tutto il “peggio”: pornografia, spacciatori, tossici, papponi, peripatetiche, ladri e malfattori di ogni genere. È ad Ομόνοια che si trova il cosiddetto livello più basso della nostra società, ma è proprio per questo che da Ομόνοια comincia tutto oggi, come, un tempo, ogni cosa incominciava dall’alto, dalla solenne Acropoli.
È ad Ομόνοια che si trova la testa del serpente, è da Ομόνοια che si dipartono le sue spire avvolgendo in un abbraccio oscuro ogni cittadino Ateniese.
È Ομόνοια che, pur significando “concordia” in Greco, fa da contrasto, è ad Ομόνοια che tutte le contraddizioni della πόλη trovano soluzione, è Ομόνοια che profana la città resa sacra dall’Acropoli.
La torbida e minacciosa Ομόνοια, di cui tutti vorremmo fare a meno, ma di cui tutti abbiamo bisogno …

È da Ομόνοια che scorgo per la prima volta la Città Alta quando mi incammino verso il centro di Αθήνα, è dalla Down Town che do un ultimo fuggevole sguardo all’Acropoli quando torno a casa …

Ομόνοια

Ομόνοια (Omonia) is the exact contrary of the Acropolis. Ακρόπολη in Greek means “high city”: it is the ancient, shiny, holy and beloved center of Athens; Ομόνοια is the down town: the new, dirty, scary and bewared center of the Greek capital.
If you spend some days in Athens, the people is going to tell you:”Go on the Acropolis, it’s wonderful!” but then they’ll add:”Be careful, stay away from Ομόνοια, it’s dangerous!” But everyone, sooner or later, besides visit the Parthenon, also shall pass in Ομόνοια: it’s unavoidable.
In Ομόνοια there’s all the “worst”: pornography, dealers, junkies, pimps, whores, thieves and all kinds of bad guys. The, so called, lowest level of our society is in Ομόνοια, but that’s why all begins in Ομόνοια, like, once, everything began from the high, in the Holy Acropolis.
The head of the snake is in Ομόνοια, from Ομόνοια its spires go around the city catching in a dark hug every citizen of Athens.
Ομόνοια, that means “concordance” in Greek, makes the contrast, it’s in Ομόνοια that every contradiction of the πόλη finds its solution, Ομόνοια profanes the city sacred by the Acropolis.
The nasty and creepy Ομόνοια, all of us would like to get rid of it, but we all need it …

When I walk to the Αθήνα center I see the High City for the first time from Ομόνοια, when I come back home I give the last fast look at the Ακρόπολη from the Down Town …

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Chi sono gli idioti? – Who are the idiots?

Chi sono gli idioti?

La parola “idiota” ha un’origine davvero interessante, viene dall’aoristo del verbo “ὁράω” (orao), “εἶδον” (idon). “Ὡράω” in Greco Antico significa “vedo”, “εἶδον” essendo il suo aoristo vuole dire “vidi”: “idiota”, di conseguenza, è letteralmente “colui che vide”, cioè chi vide fermandosi alle apparenze, senza riuscire, per mancanza di volontà o di puro intelletto, ad andare oltre.
Chi sono gli idioti quindi? Idiota è colui che si accontenta di ciò che vede, idiota è chi è soddisfatto di ciò che gli dicono gli altri, idiota è quella persona superficiale che non sta lì ad analizzare i fatti, idiota è chi non ha problemi a seguire le idee altrui senza fermarsi un po’ a riflettere su come stanno le cose veramente, idiota è chi non ha una coscienza critica … Il mondo è pieno di idioti … Il mondo è pieno di gente che accetta le cose come stanno, semplicemente perché è più facile; pensare per conto proprio purtroppo è faticoso ed impegnativo (Rodin ne ha dato un ottimo esempio scolpendo il suo famoso “Pensatore“, provate a rimanere seduti come sta lui per più di 10 minuti), è molto meno stancante far pensare gli altri e adottare ciecamente le idee condivise apertamente dalla cosiddetta maggioranza. La maggioranza non può sbagliare, il gregge va seguito fedelmente, così ci si sente meno soli, non ci sente emarginati; se tutti condividono la stessa idea, perché stare lì a sviscerare la questione? Perché ragionare con la propria testa e rischiare di non essere accettati dal gruppo? La pappa è già pronta, bisogna solo mangiarla per sentirsi sazi e soddisfatti di se stessi …
A questo punto mi piacerebbe fare diversi esempi, ne ho moltissimi, uno per ogni idiota con cui mi sono fermato a parlare, ma dico solo questo: non possiamo neanche lontanamente immaginare fino a che punto sia possibile manipolare le informazioni, possiamo solo avere una vaga idea di quanto e da quanto tempo gli uomini ingannino altri uomini loro fratelli per i propri meschini propositi … Dobbiamo assolutamente pensare con la nostra testa, non dobbiamo più farci ingannare, non possiamo più continuare a fare gli idioti!

Who are the idiots?

The word “idiot” has a very interesting origin, it comes from the aorist of the verb “ὁράω” (orao), “εἶδον” (idon). “Ὡράω” in Ancient Greek means “I see”, “εἶδον” as its aorist means “I saw”, thus “idiot” is literally “who saw”, in other words, who saw and stopped on the face of it, without succeed, cause lack of will or pure intelligence, to overreach.
So who are the idiots? Idiot is one who is content with what he sees, an idiot is one satisfied with what the other people tell to him, idiot is a superficial person that does not want to analyse, idiot is who has no problems to follow the ideas of the others without spending a little time to think about the reality of the things, idiot is who does not have a critic conscience … The world is full of idiots … The world is full of people accepting everything without thinking, simply because is easier; unluckily to think is tiring and hard (Rodin gave a very good example of that with is famous “Thinker“, try to seat as he is seating more than 10 minutes), it’s very less difficult to let the others think for us and to adopt blindly the ideas openly shared with the so-called majority. The majority can not be in error, the herd must be followed faithfully, so we feel less alone, we don’t feel excluded; if everybody shares the same idea, why shall we waste time on it? Why shall we reason with our brain and risk to not be accepted in the society? The food is ready, we have only to eat it to feel satiated and satisfied of ourself …
At this point I would like to give many examples, I have so many of them, one each idiot I talked with, but I’m going to say only this: we can not even imagine how much it’s possible to manipulate the information, we can only have a far idea of how much and since how long the men try to fool other men, their brothers, for their own evil purposes … We must absolutely think with our minds, we can no more be fooled, we can not continue to be idiots!

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La città silenziosa – The silent city

La città silenziosa

Il silenzio che si può trovare in alcuni angoli di Atene sembra finto. Sembra di essere in un film, in uno di quei lunghi piani sequenza in cui si odono solo flebili rumori lontani …
La gente che si sposta per la città sembra rispettarlo. Atene è in continuo movimento, un incessante brulicare di anime che si dirigono chissà verso quali mete, ma tutto nella maniera più silenziosa possibile. Nessuno (o quasi) alza la voce più del necessario, tutto si fa con calma, σιγά, σιγά: questa la maniera di fare Greca, piano, piano, lentamente, non c’è fretta, fa caldo, non si ha voglia di sudare, non c’è ragione di gridare … Sarà perché è ancora Estate e c’è poca gente in città? O forse perché non sono l’unico a percepire la sacralità di questo magico e mistico luogo?

The silent city

The silence you can find in same places of Athens seems unreal. It feels like being in a movie, in one of those long-shots where you can hear only faint distant noises …
The people who moves to the city seems to respect it. Athens is moving continuously, a chaotic unstoppable movement of souls going to different unknown places, but all in the quietest way possible. Nobody (or almost nobody) yells, everything is done σιγά, σιγά: this is the Greek way, quiet, quiet, without hurry, it’s hot, nobody wants to sweat, there’s no reason to loud the voice … Maybe it’s still Summer and the city is not totally full of people? Or maybe I’m not the only one to feel the holiness of this magic and mystic place?

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Il Buddha e la pratica meditativa – Buddha and meditation

Il Buddha e la pratica meditativa

Qualche anno fa, per il verificarsi di diverse coincidenze, che in questo caso possiamo definire Karmiche, mi sono trovato a frequentare alcune persone buddhiste, in particolare del Buddhismo della Soka Gakkai, organizzazione giapponese che si rifà agli scritti di Nichiren e che è guidata ormai da anni da Daisaku Ikeda; parlando con loro mi sono reso conto che condividevo molti principi della loro fede e ho quindi deciso di iniziare a partecipare alle loro riunioni. In queste riunioni si medita tutti insieme recitando un Mantra e si discute su fatti legati al Buddhismo e alla vita quotidiana.
Ho smesso di frequentarle perché, ad un certo punto, ho pensato che era meglio per me seguire la mia personale strada e fare a meno di loro, ma come insegna uno dei principi Buddhisti che ho imparato:”Quando incontri un Buddha, uccidilo” cioè, per come la vedo io, quando incontri un Buddha impara il più possibile da lui; io ho cercato di imparare il più possibile da loro e di fare tesoro delle conoscenze acquisite.
Una delle cose che ho appreso, intanto, è che possiamo essere tutti Buddha e che si può imparare da tutti e da tutto, un’altra è naturalmente la, cosiddetta, pratica meditativa, che per i Buddhisti serve a riallineare il proprio Karma, facendo così in modo che ci succedano solamente cose positive; più che altro io ho imparato che si possono vedere le cose sempre sotto un aspetto positivo (… va bene, non sempre) ed ora mi sento molto più a mio agio con il mio “destino”.
Non so proprio se credere o meno se quello che affermano i religiosi sia vero, in molti casi credo che non lo sia, ma sono sicuro che meditare fa bene, perché ogni volta che lo faccio ne sento i benefici, sia essa “magia”, auto-suggestione o semplicemente un buon allenamento per il cervello; per esempio, in quegli anni, a me ha dato la forza di smettere di mangiare carne: cosa che volevo fare sin da bambino, ma mi sembrava impossibile, e che da quel momento in poi credo mi abbia apportato solo grandi vantaggi, sia fisici che spirituali.
Negli anni ho cercato anche di studiare altre pratiche meditative, traendone benefici da ognuna anche se ad un certo punto ho trascurato un po’ la questione. In questi giorni però sto riscoprendo la meditazione e pare che stia funzionando di nuovo …

Buddha and meditation

Some years ago, for coincidences, in this case we can say karmic coincidences, I frequented some Buddhist people of the Soka Gakkai: Japanese organization that follows the writings of Nichiren and that is led by Daisaku Ikeda since many years; speaking with them I realized I share a lot of principles of their faith and so I decided to begin to go to their meetings. In these meetings they meditate all together repeating a Mantra and then they talk about Buddhism and life.
I stopped to go there because, at a certain point, I thought it was better for me to follow my own personal path, but as one of the Buddhist concept, that I learned, teaches:”When you meet a Buddha, kill him” that, in my opinion, means: when you meet a Buddha learn as much is possible from him; I tried to learn as much I was possible from them and to get the most of what I learned.
I learned that anyone can be a Buddha and that I can learn from everybody and from everything. From the Buddhists I learned how to meditate: for Buddhist people this meditation helps to fix their own Karma, with meditation we let happen only good things in our life; in reality I learned I can see everything under a good light (… OK, not everything) and now I feel better with my “doom”.
I am not sure if I have to believe in what the religious people say, many times I don’t, but I’m sure that the meditation gives us wellness, I don’t know if it’s “magic”, self-hypnotism or simply a good exercise for the brain. But I know, for example, that the first months I started to meditate I found the strength to stop eating meat: something I wanted since I was a kid, but I thought it was impossible, and something that now make me feel much better in the body and in the soul.
In the following years I tried to study others forms of meditation too and I had benefits from every of them, but then I stopped. In these days I’m starting again and it looks like that it’s working again …

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Giungla di Cemento – Cement Jungle

Giungla di Cemento

Ho chiesto a Lobo:”Che cosa ti manca di più di Roma?”
Lui mi ha risposto:”Lo sai che c’è? È che qui i palazzi sono uno addosso all’altro: mi manca lo spazio, l’aria … Roma è piena di viali ampi, qui sono tutte stradine, tutti vicoli.”
È vero Atene è tutta vicoli, lo sguardo non spazia mai, c’è sempre qualcosa a bloccarlo. Una enorme giungla di cemento, un mostro in cui anche l’orientamento è difficile, i palazzi si assomigliano tutti e, non potendo guardare più lontano di tanto, è difficile individuare punti di riferimento. Le piazze, poi, sono poche e quelle poche sono davvero piccole. L’unica maniera per dare un po’ di respiro agli occhi è salire, incamminarsi su per una delle, anch’esse esigue, colline Ateniesi e gustarsi la magnifica vista dall’alto … Ma quella credetemi è davvero spettacolare!

Cement Jungle

I asked to Lobo:”What do you miss most of Rome?”
He answered me:”You know. Here the buildings are very close to each other: I miss the space, the air … Rome is plenty of big roads, here it’s full of narrow streets …”
It’s true, Athens is all narrow streets, the look is always blocked by something. A huge cement jungle, a monster where orientation is difficult too, the buildings are similar each other and it’s impossible to find reference points ’cause you can not see very far. The squares are few too and those few are really small. The only way to let the eyes breath is to go up on one of the, also few, hills of Athens and enjoy the wonderful view from the high … But believe me the view is amazing!

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Post-Paranoie – Post-Paranoia

Post-Paranoie

Paranoie, Post-Paranoie: si riaffacciano quelle del ’95, si mescolano con la misticità di Atene, con la metafisica trascendentale di Kant.
Aggiungono un pizzico di sale alla vita. Mi piace provare a vedere i fatti in mondo non convenzionale, immaginare realtà alternative, possibili varie soluzioni; ma le cose saranno un poco differenti da come ce le rappresentiamo tutti i giorni o no? È tutto così scontato? Quando conosciamo qualcuno di cui non sappiamo niente, che pensiamo? Forse anche di questa realtà non ne sappiamo niente, non ne sappiamo abbastanza?
Socrate dice:”Sappiamo solo di non sapere.
Kant dice:”Giacché in ogni caso noi non potremmo conoscere compiutamente se non il nostro modo di intuizione, cioè la nostra sensibilità, e questa sempre nelle condizioni inerenti al soggetto, di spazio e tempo (spazio e tempo sono forme pure, a priori, per Kant); ma che cosa sappiamo degli oggetti in se stessi, per illuminata che sia la conoscenza dei loro fenomeni, che soltanto ce n’è data, non ci sarebbe mai noto.”
Il dubbio, il mistero … La mia vita è piena di dubbi e di misteri, ogni situazione che mi si presenta è spesso ricolma di un sottile fascino dovuto all’ignoto che l’avvolge, ogni sviluppo è imprevedibile, ancor di più ora, qui …
È così che mi metto in gioco ogni giorno, è così che cerco altre possibili risposte a nuove domande, è cosi che cerco di capire il mondo, guardare le cose da altre prospettive: questo è bene, uscire dagli schemi, provare almeno provarci, c’è sempre tempo …
Credete in me, perché io non credo in niente … Tranne che a Spazio e Tempo …

Post-Paranoia

Paranoias, Post-Paranoia: I see again the ones from ’95, they mix themselves with the mysticism of Athens, with the Kant transcendental metaphysic.
They add a little bit of salt to the life. I like to try to see the facts in an unconventional way, I like to imagine alternative realities, other possibly solutions; can the things be a little different from how everyday we picture them or not? Is everything so obvious? When we meet somebody and we don’t know anything about him/her, what do we think? Maybe we don’t know anything about this reality too, don’t we know enough?
Socrates says:”We only know we don’t know.
Kant says:”We will know fully only our way to understand, our sensibility, and this always in the conditions inherent to the subject of space and time (space and time are pure,”a priori” forms for Kant); but for how illuminated our knowledge of their phenomenons is, that is the only thing we have, we will never know what the objects are for themselves.”
The doubt, the mystery … My life is plenty of doubts and mysteries, every situation that I find is plenty of a thin charm due to the unknown that surrounds it, the future is unpredictable, more than ever now, here …
In that way I discuss myself everyday, that’s how I look for new possibly answers to new questions, that’s how I try to understand the world, to look at the things from different corners: this is good, we have to get out of the habits, we have to try, at least we have to try, there’s time ever …
Believe in me, ’cause I don’t believe in anything … But Space and Time …

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40 Giorni

14 Luglio-24 Agosto, 40 Giorni. È tempo di stilare un primo momentaneo bilancio.

Iniziamo dalle cose positive:

1. Atene. Città di cui mi sono innamorato sin da subito e che continua a piacermi moltissimo. Ne ho parlato spesso nei miei post precedenti e credo che continuerò a farlo; senza dubbio mi ispira decisamente ed è davvero un luogo stimolante in tutti i sensi. C’è molto ancora da fare e da scoprire, locali e ristoranti abbondano in ogni zona, così come luoghi ameni in cui rilassarsi in silenzio.
2. Il Greco. La lingua mi piace sempre di più, ha veramente un particolare fascino, non vedo l’ora di impararlo bene.
3. Gli Amici. Pochi, ma, per fortuna, buoni! Quando sono con loro c’è sempre qualcosa di interessante da fare e ho sempre la sensazione che siano pronti a darmi una mano se mai ne avessi bisogno, come del resto hanno già fatto.
4. I divertimenti. Beh, diciamo che i greci non hanno proprio un’idea molto varia e ampia su come ci si diverta, ma per quanto mi riguarda ho trovato tutto quello di cui ho bisogno. Incomincio a capire il loro stile di vita, che non mi dispiace affatto .
5. Il cibo. Ottimo! L’opinione maturata nelle mie visite precedenti è da confermare, fra tutti i posti che ho visitato è quello in cui si mangia meglio, esclusa naturalmente l’Italia del Centro-Sud. Inoltre quando cucino la pasta mi viene buona quasi come in Italia.
6. Il clima. Spettacolare! A parte una settimana, dieci giorni, in cui è stato veramente caldo e non avevo il coraggio di uscire di giorno, si sta benissimo. Specialmente in questo periodo che fa caldo, ma c’è sempre un bel venticello a rinfrescarti.

Le negative:

1. I Greci. Così difficile il rapporto con loro che, in questi giorni, mi viene spesso in mente la frase  dell’Eneide di Virgilio:”Timeo Danaos et dona ferentes” pronunciata da Laocoonte quando, alla vista del famoso Cavallo di Troia, intimò ai sui concittadini di stare attenti, dicendo appunto:”Temo i greci anche quando portano doni” … L’integrazione è veramente difficile, da quanto ho capito non sono per niente incuriositi od interessati agli stranieri e quasi mai ti rivolgono la parola o ti fanno partecipare ai loro discorsi, ma forse sono qui ancora da troppo poco per poter giudicare.
2. Il Greco. Bello si, ma veramente molto ostico, lo sto studiando in continuazione e purtroppo sono poco soddisfatto dei risultati. So dire pochissime cose e capisco pochissimo, tanto che per il momento ho rinunciato all’idea di studiare il Greco antico, voglio evitare di fare confusione e dedicare tutte le mie energie al moderno, per incominciare a comunicare il più presto possibile. Naturalmente la barriera linguistica rende ancora più ardui i rapporti, già problematici, con gli abitanti d’Atene.
3. Le frequentazioni. Abbastanza poche e quelle poche ancora non si sono trasformate in un qualcosa di più. Sarà ancora estate, qui c’è poca gente ed io ho ancora troppe poche occasioni di incontrare persone che hanno voglia di scambiare due chiacchiere, ma in realtà sono un po’ deluso … Speriamo nel futuro.

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Eξαιρέσεις

Σ’αυτόν τον κόσμο που μόνος μου ζω
Δεν υπάρχουν κανόνες, μα μόνο εξαιρέσεις

In questo mondo che da solo vivo
Non esistono regole, ma solo eccezioni

In this world that alone I live
Rules do not exist, but only exceptions

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Post-Compleanno

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.

35 anni … Pare sia questa l’età cui si riferisse Dante.
Oggi ho compiuto 35 anni, è oggi che sono ‘nel mezzo del cammin della mia vita’?
Αθήνα la mia personale ‘selva oscura’?
Αθήνα il mio personale accesso all’Inferno?
Da 35 anni ho smarrito ‘la diritta via’: sono stati 35 anni di dubbi, 35 anni di incertezze, 35 anni di domande senza risposta …
Un lungo cammino mi ha portato fino a qui, ma è come se 35 anni fossero passati in un istante … Questo istante … Mi volto … È già passato …
In mente ho le scene finali di “2001 – A Space Odyssey“: David Bowman percepisce qualcosa, si volta, stacco di montaggio, ed in un istante sono passati anni, David è più vecchio … Sono io che mi volto … Vedo la mia vita che passa, un universo di ricordi concentrati in un attimo …
Ma allora? Anche i prossimi 35 anni se ne andranno via in un istante? E alla fine cosa? Un solo istante in cui perdersi, in cui ricordare tutto, un istante infinito … Poi l’eternità, sarò morto …
Vorrei non avere più dubbi, vorrei non vagare più senza meta in un mare di incertezze … Ma questo è il mio destino, inutile tentare di sfuggirlo …

Time, Pink Floyd
Personale Traduzione

Ticchettano via i momenti che fanno un giorno tedioso
Sprecate e guastate le ore in un vicolo cieco
Girando senza meta su un pezzo di terra nella tua città
Aspettando che qualcuno o qualcosa ti mostri la strada

Stanco di giacere alla luce del Sole o di stare a casa a guardare la pioggia
Sei giovane, la vita è lunga e oggi c’è ancora tempo da uccidere
E un giorno scopri che dieci anni se ne sono andati dietro di te
Nessuno ti ha detto quando correre e tu hai mancato il segnale di partenza

E tu corri, tu corri, per raggiungere il Sole, ma lui sta tramontando
Sta facendo il giro per tornare, ancora una volta, dietro di te
Il Sole è lo stesso, nella stessa condizione, ma tu sei più vecchio
Meno fiato, un giorno più vicino alla morte

Ogni anno sta diventando più corto, non si riesce mai a trovare il tempo
Piani che alla fine non sono arrivati a niente o a mezze pagine di scarabocchi

Trascinandosi via nella quieta disperazione è la maniera inglese
Il tempo se n’è andato, la canzone è finita …

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E quindi uscimmo a riveder le stelle – So we get back to see the stars again

E quindi uscimmo a riveder le stelle

Aspettate che ci sia una notte senza Luna; allontanatevi, soli o meglio con un gruppo di amici, dalle città e dalle luci; raggiungete un luogo remoto, sia esso un prato in montagna o una spiaggia isolata, e poi state fermi lì, in silenzio, ad ascoltare …
Godetevi con tutta calma il dolce rumore del vento e tutti gli altri suoni vicini e lontani che sentirete … Aspettando fino a quando le vostre pupille siano ben dilatate (più sono dilatate e meglio è …) e non appena il buio non sarà più così buio, alzate gli occhi al cielo ed ammirate …
Ammirate il più grande spettacolo che c’è …

Avevo dimenticato quanto fossero meravigliose le stelle, fino a quando non mi sono fermato lì a guardarle: era come se i miei occhi ne volessero sempre di più, non riuscivo a smettere ed ogni secondo che passava mi sembravano sempre più incredibili … Si vedeva la via lattea, era proprio lì sopra di me, emanava una flebile ma sublime luce … Ed io ero lì bloccato, paralizzato, potevo solo osservare e pensare … La vastità dell’universo … Ne ero parte, ne ero di nuovo parte, ero in sintonia con tutti quei mondi lontani … Le stelle, le stelle, le stelle, le stelle, le stelle, le stelle, le stelle … Quale inesauribile fonte di più grande ispirazione se non le stelle? Da sempre loro sono lì e da sempre l’uomo le ha osservate …
Noi non le guardiamo più, noi siamo troppo presi, troppo impegnati da ben altre luci, inutili simulacri che abbiamo costruito per arginare  … Paura anche di pensare … Cerchiamo sempre qualcosa di più dalla vita, cerchiamo soddisfazioni continue, e alla fine non ci accorgiamo che quello che ci manca veramente, quello di cui avremmo veramente bisogno, è solamente lì ad un passo, è lì … Eppure ci nascondiamo nelle nostre tane, fatte di luci e di cemento, per sentirci più sicuri, non rendendoci neanche conto di quello che abbiamo perso, di quello che abbiamo dato in cambio, di quello a cui abbiamo rinunciato … E la paura? Quella è ancora lì, non se ne va, anzi aumenta … Allora forse sarà meglio chiedersi: è tutto sbagliato? Mettiamoci in discussione per un attimo … Mettiamo per una volta in discussione il nostro caxxx di comportamento … Riprendiamoci la nostra vita, il nostro mondo, la nostra libertà, le cose che sono veramente importanti, che veramente ci fanno stare bene, come un meraviglioso cielo stellato che è lì, là sopra, lontano solo uno sguardo … Ma no, no, perché? Voglio dormire … Voglio continuare a dormire in questa gelida gabbia di metallo in cui qualcun altro mi ha detto che è meglio stare … Perché il mondo fa paura …

In un attimo infinito ho visto la grandezza di Dio, il mistero della creazione, l’origine del mondo … Che altro importa?

So we get back to see the stars again

Wait for a night without the Moon; go far away, alone or better with good friends, from the cities and the lights; get in a remote place, on a mountain or in a lone beach, and than stay quiet in there listening …
Enjoy easily the sweet noise of the wind and all the other sounds far or near that you’ll hear … Wait till your pupils will be very open (the more are open the better …) and when the dark will be not so dark, turn your eyes to the sky and admire …
Admire the greatest show ever …

I forgot how wonderful were the stars, until I stayed there to look at them: it was like my eyes wanted more and more, I was not able to stop looking and every seconds they seemed more incredible … I saw the Milky Way, it was just above me, it spread a gentle but sublime light … And I was there blocked, paralysed, I was able only to watch and to think … The immensity of the universe … I was part of it, once again I was part of it, I was in harmony with all those distant worlds … The stars, the stars, the stars, the stars, the stars, the stars, the stars … What unending inspiration source bigger than stars? Since ever there they are and since ever the man used to look at them …
Now we don’t look at them, we are too busy, now we only look at other lights, useless fakes that we built to keep away the fear we have of ourselves … Fear even to think …
We’re always looking for something more in the life, we are looking for new satisfactions, and at the end we don’t realize that what we really miss, what we really need, it’s there, it’s only one step away from us … But we hide in our caves, made with light and cement, too feel more safe, not understanding what we lost, what we left … And the fear? The fear is still in here, it does not go away, it gets higher and higher … So maybe it’s better to ask to ourselves: is it all wrong? We have to discuss us for a moment … We have to discuss about our fuxxxx behaviour … We must take our life, our world, our freedom back, the things that are really important, the things that really make us feel well, like an amazing sky plenty of stars above us, far away only a look … But no, no, why? I wanna sleep … I still want to sleep in this cold metal cage where somebody else told me it’s better to live in … Because the world scares us …

In one unending moment I saw the mightiness of God, the mystery of the creation, the origin of the world … What else matters?

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La nostra grande guerra … – Our great war …

La nostra grande guerra …

Sono mesi ormai che un’altra frase (ne ho già citata una) del film Fight Club mi gira per la testa; spesso la riporto alla fine delle e-mail che scrivo:”La nostra generazione non ha avuto né una grande guerra, né una grande depressione: la nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la vita.
Tutti i giorni combatto la mia personale guerra spirituale, tutti i santi giorni affronto la grande depressione che affligge non solo la mia vita …
Adesso Basta! Cambiamento, abbiamo bisogno di cambiare vita, abitudini, pensieri … Che cosa aspettiamo ad evolverci? Perché continuiamo a vivere le nostre misere ed insoddisfacenti vite?
Dice Tyler: non siamo speciali, non siamo i figli prediletti di Dio, siamo semplicemente la canticchiante e danzante merda del mondo.
Qualcun altro ci ha detto quello in cui dobbiamo credere, quello in cui dobbiamo sperare, quello che dobbiamo sognare, quello che dobbiamo desiderare … Siamo solo automi che vivono una vita pre-fabbricata.
Io non ci sto! Io non posso accettarlo! Io sono sempre stato la Pecora Nera. Solo contro tutto, solo contro tutti, io continuo a lottare …

Our great war …

Another sentence from the film Fight Club (I already quoted one) is in my mind since months; often I put it at the end of my e-mails:”Our generation had neither a great war, neither a great depression: our great war is the spiritual war, our great depression is the life.
Every day I live my personal spiritual war, every day I fight against the great depression that is not only in my life …
Now it’s enough! Change, we need to change our life, our habits, our thoughts … What are we waiting for to evolve? Why do we continue to live our misery and unsatisfied lives?
Tyler says: we are nothing special, we are not the favourite sons of God, we are only the singing and dancing crap of the world.
Somebody else told us what we have to believe in, what we have to dream, what we must wish … We are only automates living a pre-made life.
I don’t agree! I can not accept it! I have ever been the Black Sheep. Alone against everything, alone against everybody, I continue to fight …

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Post-Contrasto – Post-Contrast

Post-Contrasto

Ancora una giornata a prendere il sole su Λόφος Στρέφη e l’armonia di quel luogo sacro è rotta da un gruppo di tossici intenti a bucarsi, faccio qualche passo oltre e trovo un posto pieno di siringhe usate; ora mi chiedo perché ieri mi sia preoccupato così tanto per l’immondizia lasciata lì a marcire, bottiglie di vetro e di plastica, tappi, pacchetti di sigarette, cartacce e infine molti cestini erano stati manomessi …
Atene è così, la sua post-decadenza genera un fortissimo contrasto con le sue bellezze, contrasto così forte da andare oltre ogni mia immaginazione, contrasto che da semplice contraddizione diventa un post-contrasto …
Forse per questo Αθήνα mi piace così tanto, forse perché ha tante contraddizioni, la amo perché forse mi assomiglia, anch’io in fondo credo di essere pieno di contraddizioni …

Post-Contrast

Another day taking a sunbath on Λόφος Στρέφη and the harmony of that holy place is broken by a bunch of junkies shooting themselves, I walk a little more and I find a spot plenty of used needles; now I’m asking to myself why yesterday I worried so much about the garbage left around to rot, glass and plastic bottles, cigarette boxes, papers and, more, a lot of trash cans was broken.
Athens is like that, Her post-decadence generates a very strong contrast with Her beauties, a so strong contrast to overreach my imagination, contrast that from simple contradiction becomes a post-contrast …
Maybe it’s for that reason I like Αθήνα so much, maybe ’cause She has so many contradictions, maybe I love her ’cause She is as I am, so full of contradictions …

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Λόφος Στρέφη Reprise

Oggi ho deciso di tornarci, c’era il sole, volevo scattare un po’ di foto; pensavo di trovarci molte persone, un posto cosi bello, invece niente il deserto, solo il cantare delle cicale, che si è sostituito alla musica di ieri sera, ed il rumore del vento, una dolce brezza proveniente dal mare che mi ha reso le ore passate là in cima decisamente poco afose.

Today I decided to get back on the hill, it was sunny, I wanted to take some pictures; I thought to find a lot of people on it, a so beautiful place, but nobody, the desert, only the cicadas singing, instead of the music of yesterday, and the noise of the wind, a sweet sea breeze that made the hours spent on there very less hot.

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Λόφος Στρέφη

Collina Strefi

Questa notte sono uscito da solo, non avevo voglia né di stare a casa né di compagnia. Avevo bisogno di starmene un po’ per conto mio, ricaricare le batterie, tutto questo parlare e ascoltare lingue straniere mi sta dando alla testa. Due passi mi faranno bene, ho pensato, tutto il giorno in casa non è buono. Εξάρχεια è a pochi minuti da dove sto io, il quartiere anarchico di Atene è una delle mie mete preferite, specialmente di notte; al suo interno c’è una piccola collina, Στρέφη … Qualcuno mi ha detto:’Go on the top of the hill, you’ll see …‘. Ho visto … Ho visto Atene di notte in tutto il suo splendore … Ho visto l’Acropoli, il Partenone, che dall’alto vegliano da migliaia di anni su questa città … Ho ascoltato … Ho ascoltato il rumore delle strade, nel loro incessante brulicare … Ho ascoltato le voci delle gente, degli ateniesi, che sono abituati a parlare sottovoce … Ho ascoltato cantare e lentamente sono stato attratto verso quella musica, verso quelle voci … Ho vagato … Ho vagato sulla collina, ho vagato fino a perdermi … Ho vagato, accompagnato da quel lieve cantare, ritrovando, alla fine come ogni notte, la strada per casa …

Strefi Hill

This night I went out alone, I didn’t want to be at home or with someone. I needed to recharge the batteries, all this speaking and listening foreign languages is hurting my head. A little walk is going to relax me, I thought, all the day at home is no good. Εξάρχεια is just few minutes far away from me, the anarchic zone of Athens is one of my favourite place, especially by night; inside of it there’s a little hill, Στρέφη … Somebody told me:’Go on the top of the hill, you’ll see …‘. I saw … I saw Athens by night in all her shine … I saw the Acropolis, the Parthenon, that look at this city  from the top since ages … I listened … I listened to the noise of the streets, in their unstoppable swarming … I listened to the voice of the people, of the Athenians, that are used to speak quiet … I listened to someone singing and slowly I was attracted toward that music, towards that voices … I wandered … I wandered on the hill, I wandered till I get lost … I wandered, with the company of that soft singing, to find, at the end as every night, my way home …

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Pioggia Ateniese – Athens Rain

Pioggia Ateniese

Sono qui … Scrivo qualche mail, saluto amici lontani … Per la pima volta in undici giorni piove, il rumore della pioggia è dolce, come tutto in questa città, non avevo dubbi … Stavo proprio pensando ‘ci vorrebbe un po’ di pioggia, una ripulita, una fresca schiarita di idee questa città la merita e, beh, quest’ultima me la merito anch’io’ … Che c’è nei miei pensieri? Inutile chiederselo, c’è Lei, Atene, che mi emoziona in ogni momento, che lentamente scioglie tutti i miei dubbi … Mi accorgo di vivere qualcosa di così meraviglioso che quasi non mi sembra reale … Un armonioso dolce caos in cui perdersi per tornare a ritrovarsi … Il tempo è terminato, la pioggia è finita, pensavo di avere qualcosa in più da dire …

Athens Rain

I’m here … I’m writing some e-mail, greeting far away friends … For the first time in eleven days it’s raining, the noise of the rain is sweet, like everything in this city, I had no doubts … I was just thinking ‘this city deserves a little rain, a fresh shower to clear the ideas … and me? I deserve to clear my ideas too’ …
What is in my thoughts? Useless question, there’s She, Athens, She is giving me emotions every moment, slowly She is melting all my doubts … I realize to live something so wonderful that seems unreal … A sweet harmonious chaos where I get lost to get back to find myself … The time is gone, the rain is over, thought I’d something more to say …

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Atene, Atene e ancora Atene – Athens, Athens and still Athens

Atene, Atene e ancora Atene

Che cos’ha di magico questa città? Che cosa mi ha attratto verso di lei?
Una forte sensazione mistica mi assale, qui dove Apollineo e Dionisiaco si mescolano al rumore delle strade, all’odore dei souvlaki, al sapore della salsedine che viene dal mare …
Il tutto è condito da una decadenza vecchia ormai millenni: una post-decadenza che è pronta ad avvolgermi dopo ogni respiro, dopo ogni passo che percorro tra queste vie …
Che ne sarà di me? Che cosa mi aspetta dietro l’angolo? Sono solo all’inizio della mia nuova vita, avrò tutto il tempo per scoprirlo …

Athens, Athens and still Athens

Why is this city magic? What attracted me to her?
A strong mystic feeling takes me, here where Apollonian and Dionysian mix themselves with the noise of the streets, with the smell of the souvlakis, with the taste of the salty tang coming from the sea …
Everything melted in a thousands years old decadence: a post-decadence that is ready to catch me after every breath, after every step I take in these streets …
What will be of me? What is waiting for me just behind the corner? I’m only at the beginning of my new life, I’ll have all the time to discover it …

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Sei giorni ad Atene – Six days in Athens

Sei giorni ad Atene

Sei giorni che sono qui, sei giorni semplicemente meravigliosi …
Non so cosa chiedere di più, tutti i miei desideri stanno diventando veri!
Sto incominciando a pensare che l’Italia sia un posto così bello perché abbiamo imparato molto dai greci.

Six days in Athens

Six days in here, six days simply wonderful …
I don’t know what more to ask for, all my wishes are coming true!
I’m starting to think Italy is such a beautiful place ’cause we learned a lot from Greeks.

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The Last Picture Of Rome

NonTirate

Non Tirate La Cinghia … Tirate Le Molotov!

Don’t do diet, do Molotov!

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A momentary lapse of memory

Domenica 13 Giugno uscita in bici: da Sora a Zompo Lo Schioppo (Morino)

Che ci succede quando cadiamo e battiamo la testa perdendo la memoria?
Ho dimenticato dov’ero. Ho dimenticato che cosa era la mia vita, ma forse questo era quello che cercavo.
Ora so di nuovo dove sono, ora so che cos’è la mia vita, ora so che non è facile dimenticare …

Sunday 13 June a bicycle ride: from Sora to Zompo Lo Schioppo (Morino)

What does it happen to us when we fall and hit our head loosing the memory?
I forgot where I was. I forgot what my life was, but maybe this was what I was looking for.
Now I know again where I am, now I know what my life is, now I know that forgetting it’s not so simple …

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Per tornare a casa ho avuto bisogno di amici così gentili da tornare indietro a soccorrermi …

To get back home I needed friends so gentle to come back to help me …

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Terraegna 06/06/2010

6 Giugno 2010: una domenica indimenticabile passata insieme a tre amici e compagni di uscite in mountain bike.
Per tutta la pedalata hanno riecheggiato nella mia testa le note e le parole di Fearless dei Pink Floyd, di cui alla fine del post allego una personale traduzione.

6 June 2010: an unforgettable Sunday with three friends in mountain bike.
For all the ride I heard in my mind the music and the lyrics of Fearless by Pink Floyd.

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Questo il percorso completo:

http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=959903

Naturalmente, per poter tornare fino a Sora in bici è necessario avere amici così gentili da riportare la vostra macchina indietro!

Fearless, Senza Paura

Dici che la collina è troppo ripida da scalare, rimproverando
Dici che ti piacerebbe vedermi provare, scalando
Tu scegli il posto ed io sceglierò il tempo
Scalerò la collina a modo mio
Aspetta solo un attimo per il giorno giusto
E appena sarò giunto oltre la linea degli alberi e le nuvole
Guarderò giù riascoltando il suono
Delle parole che hai detto oggi.

Impavidamente l’idiota affrontò la folla, sorridente
Senza pietà il giudice si volta, contrariato
E chi è il folle che indossa la corona?
Discendi a modo tuo
Ed ogni giorno è il giorno giusto
E appena sarai arrivato oltre le linee di paura sulla sua fronte
Guarderai giù ascoltando il suono
Delle facce nella folla.

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